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Pro e contro dello sbiancamento dentale.
Lo sbiancamento dentale è una procedura che permette di dare ai denti una tonalità più bianca. Agisce solo sui denti naturali, non su corone protesiche, otturazioni o qualsiasi altro materiale da restauro presente nel cavo orale.
In caso di carie o infezioni gengivali il trattamento non può essere eseguito, pertanto è necessaria una visita preliminare.
Ma quali sono i pro e contro dello sbiancamento dentale? Il pro è ovviamente l’acquisizione di una tonalità di bianco superiore rispetto a quella di partenza, ma bisogna prestare attenzione ad alcune indicazioni e controindicazioni. La terapia di sbiancamento dei denti è indicata per le persone che presentano una situazione di salute ottimale del cavo orale e desiderano avere i denti più bianchi rispetto al colore del momento. Il trattamento non è indicato quando la persona interessata presenta denti gravemente distrutti o otturazioni estese, restauri, manufatti protesici, apparecchi ortodontici o impianti osteointegrati nella zona da trattare, denti ipersensibili, carie, lesioni periapicali, riassorbimento radicolare, terapie endodontiche insoddisfacenti, superfici radicolari esposte, reazioni allergiche ai componenti dello sbiancamento o ai polimeri della mascherina (in caso di proseguimento domiciliare). Il trattamento è, altresì, controindicato nei seguenti casi:
Il trattamento di sbiancamento dentale professionale, se svolto da mani esperte, non comporta dolore o fastidi, se non una maggiore sensibilità dentale nelle ore immediatamente successive alla seduta.
Per un buon mantenimento nel tempo del colore ottenuto è consigliato ripetere il trattamento almeno una volta l’anno. E’ oltre modo importante una buona igiene orale quotidiana e riduzione nei 5 giorni successivi al trattamento di alimenti e sostanze che possono colorare le superfici dentarie come thè, caffè, vino rosso, bevande coloranti e nicotina.
Fonte: ANDI News (Associazione nazionale dentisti italiani)